Poesie Erotiche D'autore
Mia Crudele Amica
Perché, perché, o mia crudele amica
non vi lasciate mettere l'uccello in
quella ricca e opulenta fica che nel
suo genere è il perfetto bello?
Vorrei essere davvero una formica
per entrare quatto quatto in quel
corbello; sapete, non m'importerebbe
mica di restare preso nel cresputo vello.
Voi fareste addolcir qualunque amaro
noi tutti quanti ripetia in coro: voi siete
qualche cosa di ben raro
Portate di bellezza un gran tesoro
via, via, prendete un pugno di denaro
e lasciatemi entrare nel vostro foro.
G. D'annunzio
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Argentea
Quando prona, con l'1 ventre ne l'arena,
nuda si lascia a'1 conquistare lento
delle maree, non dunque a luna piena
ella è una grande statua di argento?
Venere Calippige in una oscena posa.
Scolpiti ne'1 tondeggiamento de' lombi
stan due solchi; ampia la schiena
piegasi ad un profondo piegamento.
Cresce il flutto e la bagna. Ella si scuote
io a'1 senso di quel gelido contatto e di
piacere le vibrano le terga.
Il flutto sulla faccia la percuote ma
rimane godendo in quell'atto fin che
l'alta marea non la sommerga.
G. D'annunzio
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Il Suo Sperma
Il suo sperma bevuto dalle mie labbra
era la comunione.
Bevevo con la mia magnifica esultanza
guardando i suoi occhi neri che
fuggivano come gazzelle.
E mai coltre fu più calda e lontana e mai
fu più feroce il piacere dentro la carne.
Ci spezzavamo in due come il timone di
una nave che si era aperta per un lungo
viaggio. Avevamo con noi i viveri per
molti anni ancora i baci e le speranze
e non credevamo più in Dio perché
eravamo felici.
A. Merini
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Omaggio Dovuto
Son coricato per lungo sul suo fresco letto:
è giorno fatto; è più eccitante , più fatto apposta
per il prolungamento della luce cruda della
festa notturna immensamente accresciuta
per la perseveranza e la rabbia del culo e
dell'attenzione a farsi da solo cornuto.
E' nuda e s'accoccola sul mio volto per farsi
leccare, perché buono son stato ieri ed
è-buona lei, aldilà del pensiero- il suo regale
modo di ricompensarmi. Dico regale, dovrei
dire divino: quelle chiappe, carne sublime,
alma pelle, polpa fine, linea possentemente
pura bianca, ricca, striata d'azzurro, quella riga
dal profumo eccitante, rosa scuro, lenta, grassa,
e il pozzo d'amore, che dire! Festino finale, dessert
della fica ingozzata, delirio della mia lingua
arpeggiante sulle labbra come su una lira! E ancora
quelle chiappe, come una luna in due quarti,
misteriosa e allegra, dove voglio d'ora innanzi
nascondere i miei sogni di poeta e il mio cuor di
cacciatore e i sogni d'estete! E amante, o meglio,
padrona in silenzio obbedita, troneggia su di me,
caudatario abbagliato.
Paul Marie Verlaine
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Incoffessabile
E' tanto adorabile introdurrmi nel suo
letto, mentre la mia mano vagante
riposa, trascurata, tra le sue gambe,
e sguainando la colonna tersa - il suo cimiero
rosso e sugoso avrà il sapore delle fragole,
piccante- presenziare all'inaspettata
espressione della sua anatomia che non sa
usare, mostrargli la l'arrossata incastranatura
all'indeciso dito, somminestrandogliela
audacemente con perfide e precise dosi.
E' adorabile pervertire un ragazzo, estrarrgli
dal ventre vaginale quella ruggente tenerezza
tanto simile al rantolo finale di un agonizzante,
che è impossibile non condurlo a sfinirsi mentre eiacula.
Ana Rossetti
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Dei Pubi Angelici
Divagare per il doppio corso delle tue
gambe, percorrere l'ardente miele
pulito, soffermarmi, e nel promiscuo
bordo, dove l'enigma nasconde il
suo portento, contenermi.
Il dito esita, non si azzarda, la cosi fragile
censura trapassando - aderito triangolo
che l'elastico liscia - sapendo cosa lo
aspetta. Comprovando, infine, il
sesso degli angeli.
Ana Rossetti
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