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Confessioni di due Scambisti



Le confessioni di due scambisti che frequentano feste in villa

 All’espressione bunga-bunga sorridono, perché nulla è più lontano dal loro modo di vivere la sessualità. Nell’ambiente che frequentano, come scambisti, sono conosciuti con lo pseudonimo di “Nobile coppia”. E più che a festini hard caserecci il loro racconto fa tornare alla mente le scene di “Eyes wide shut”, l’ultimo film girato da Kubrick, in cui Tom Cruise, con tanto di maschera e mantello, viene iniziato al sesso di gruppo in una dimora di lusso alle porte di Manhattan. «Siamo iscritti a una specie di loggia segreta del sesso – dice la “Nobile coppia”, entrambi liberi professionisti padovani, lui 48enne, lei 36 anni – facciamo parte di questo “mondo” da circa tre anni. Partecipiamo a feste in maschera in dimore patrizie, anche in Veneto. Niente “carne da macello” insomma».

Ma la selezione come avviene? Quali sono i criteri per entrare a far parte di una loggia del sesso?
«I livelli di selezione sono incredibili. Bisogna essere presentati e disposti a rispondere a numerose domande. Tra queste descrivere il proprio stile di vita; dimostrare di essere una coppia regolare; essere pronti a mettersi in gioco e disponibili a rispondere alla convocazioni della loggia».

Ogni quanto ci sono le feste?
«Le feste vengono organizzate circa cinque volte l’anno».




E come si viene convocati?
«Il primo contatto avviene via mail. All’ultimo momento, solitamente il giorno stesso della festa, viene comunicata la città in cui ci si trova. La sera poi, in un luogo preciso, viene consegnata una busta da un valletto a cui si risponde con una parola d’ordine. Un’altra password invece viene utilizzata per accedere alla dimora».

Cosa spinge a entrare in una loggia del sesso in cui si incontrano diversi partner e si scambia il proprio?
«Non lo si fa certo per il sesso. Siamo insieme da sei anni e sposati da quattro; questo “gioco” ha contribuito a renderci ancora più affiatati. Abbiamo raggiunto una complicità pazzesca. Certo, scatta l’adrenalina per la gelosia, ma la cosa per noi ancora più importante è il senso di divertimento e vicinanza che avvertiamo ogni volta. Ci sono invece persone che partecipano per moda o per curiosità, o ancora per “legalizzare” un tradimento. Per noi, però, questo non vale; lo facciamo per gioco e per seduzione».

Non temete il rischio di qualche malattia frequentando partner diversi insieme?
«Ognuno di noi adotta le precauzioni del caso. Come abbiamo detto prima, non siamo “carne da macello”».

Va bene, ma sessualmente “vale tutto”?
«Assolutamente no. Per un lungo periodo ci siamo imposti delle limitazioni: niente baci alla francese, e niente scambio penetrativo completo. Ma c’è anche chi arriva, subito, allo scambio e addirittura in camere separate».

La festa più intrigante a cui avete partecipato?
«In una villa patrizia tra Bergamo e Milano. Anche se la prima non si scorda mai. È stata in una casa nel centro di Milano. C’erano solo candele e un catering molto discreto. Noi, essendo conosciuti a Padova, preferiamo frequentare, chiaramente, altre zone».

E quando non avete la possibilità di partecipare alle feste organizzate?
«Magari andiamo in qualche locale ad hoc, anche se ce ne sono pochi veramente belli in giro. Occorre spostarsi, a Vicenza o a Milano. E poi abbiamo anche degli amici che frequentano il nostro stesso ambiente. Coppie che conosciamo ormai da tempo e con cui andiamo a cena, o magari a trascorrere un week end insieme. Ci troviamo bene, a volte scatta la trasgressione, altre no. Non è obbligatorio. Il sesso dev’essere un piacere, non un’ossessione»

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la VAGINA non può stare in galera


quadro origine della vita


quadro di Courbet l' "origine del mondo".
 E l'opera che (oltre un secolo dopo)  l' "origine della guerra".


 la VAGINA non può stare in galera!

Quello che puoi fare con la mia VAGINA. Puoi toccarla, schiaffeggiarla, strofinarla, picchiettarla, penetrarla, morderla, succhiarla, leccarla. Volendo puoi anche parlarci, puoi soffiarci su e puoi guardarla con la lente di ingrandimento o senza. Puoi esplorarla, massaggiarla, palpeggiarla, scovarla. Puoi sottolinearne i contorni, disegnarla, ammirarla, annusarla e rivestirla. Puoi dedicarle un sacco di attenzioni, lasciarla al freddo indifferente, puoi servirtene per ottenere un piacere consensuale o puoi studiarla, in modo approfondito, per calibrarne le potenzialità. Puoi regalarle una coscia, un braccio, un dito, anche due, un dildo, un frutto, un ortaggio, un pene o un’altra fica. Puoi inventarti modi diversi per osservarla, diversi punti di vista, diversi modi di abbracciarla. Puoi invitarla a conoscerti un po’ meglio. Puoi apparecchiarla con nutella, fragole, gelato, panna, cibi deliziosi. Puoi rinfrescarla, bagnarla, puoi anche spalmarla di crema e unguenti. Puoi rivisitarla in una scultura che la ritrae. Puoi sognarla e raderla. Puoi pulirla, sparecchiarla, infangarla, allargarla, in una lotta di piacere, sporca, eccitante, passionale. Puoi coprirla, richiederla, concederla, celebrarla, elogiarla, dimenticarla. Puoi invidiarla, nasconderla, mimarla, custodirla, attraversarla. Puoi fare tutto quello che vuoi, purché io sia d’accordo. Puoi fare tutto fuorché violarla. Tutto fuorché modificarla, cambiarla, mutilarla. Perché mio il piacere, il desiderio, mia la scelta. Perché non sei tu a controllare la mia sessualità. Non sei tu a decidere quanti orgasmi avrò, se ne avrò, in tutta la mia vita.

Perché è mia, mi appartiene, mio il corpo, mia la mente che lo usa per godere.

Non riesco a immaginare quel che deve essere la sessualità delle donne la cui clitoride viene amputata. Non riesco a immaginare quanto deve essere grande il dolore di chi vede ricucita quella soglia, considerata peccaminosa, troppo indipendente per restare in balia di chi la possiede e può farne quel che vuole. Non riesco a pensare a bambine che non possono scoprire per la prima volta il piacere con la masturbazione. Né posso pensare al piacere negato alle donne mutilate affinché altri esercitino su di loro un potere. Non riesco a pensare ai corpi usati come oggetti, incastrati dietro cinture di castità definitive. Non posso pensare alla privazione, al calore, all’umore, di donne che vengono descritte come sbagliate fin dalla nascita. Sono quelle alle quali si dice che l’unico modo per proteggerle è tappargliela, la VAGINA, tagliarla, segregarla, rubarla, perché non è l’uomo che deve rispondere della responsabilità delle sue azioni. Sono le donne che se hanno una VAGINA se la sono cercata. Odio ogni ragionamento colonialista sulla mutilazione genitale, perché tale è, delle donne. Odio quelle, fasciste, che ne parlano per immaginare che da noi le cose vanno meglio. Odio quelle che lo fanno per esportare una civiltà che non ci è data. Odio chi usa questo argomento per veicolare islamofobia. Odio chi se ne interessa per realizzare una discriminazione tra culture o per eleggere l’uomo o la donna bianca e occidentale come salvatori e salvatrici delle povere donne afflitte. Non mi sogno di interferire, invocare guerre, esultare per divieti e censure, perché se poni un veto rimane un sommerso fatto di donne e uomini che praticano questa usanza che mortifica le figlie, le bambine, le ragazze. Non ho intenzione di apostrofare il dottore o la dottora che condivide quelle usanze e le praticano anche dalle nostre parti. Ma nessuno può impedirmi di dire che è un orrore, come altrettanto orribile sarebbe la mutilazione, con impedimento del piacere, sul pene. E’ un orrore ed è una imposizione autoritaria, un po’ come altre forme di costrizioni cui vengono sottoposti i bambini e le bambine quando non sono ancora in grado di scegliere.
Perché nessuno dovrebbe scegliere per loro.
 Perché ricordo che quando nacque mia figlia non riuscivo neppure a tollerare l’idea che qualcuno le facesse i buchi alle orecchie per targarla come “femmina”.  In quanto ai bambini, io non conosco gli effetti della circoncisione. Non so se impedisce o meno il piacere di un uomo. Ma posso mettermi nei panni di una donna la cui VAGINA viene praticamente messa in gabbia, rinchiusa, sfinita, costretta, in galera. E se una VAGINA è in galera non si può non chiedere di liberarla.

#LibereTutte (le VAGINE del mondo)

INFIBULAZIONE : 

la privazione del piacere

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