Lingua di velluto
Ero
sposata da appena 1 anno quando successe qualcosa che cambiò la mia
vita. Abito con mio marito in un palazzo a 6 piani (per fortuna c’è
l’ascensore) ed in questo stesso palazzo abitano i miei suoceri.
Ritornavo a casa tardi dal lavoro, erano quasi le 23. 00. Nel palazzo un
silenzio di tomba, tutti credo che fossero ormai a letto. Ad un certo
punto trovo mio suocero davanti alla porta dell’ascensore.
- Ciao Katia – mi saluta
- Ciao Walter, come mai qui a quest’ora? – gli domando
- Sono andato a fare una commissione all’ultimo momento. Non avevo ancora voglia di dormire – Mi risponde quasi poco convinto.
Intanto
l’ascensore arriva e saliamo entrambi in direzione del sesto piano.
Devo ammettere che ero un po’ imbarazzata, non so nemmeno io per quale
motivo, forse perché mio suocero era comunque un uomo molto
affascinante. Rimanemmo un secondo in silenzio e salimmo. Lui mi guardò.
- Sei bellissima questa sera Katia – mi dice
- Ti ringrazio, ma non sono niente di così particolare.
Ad
un certo punto, e non me lo aspettavo proprio, mio suocero ferma
l’ascensore. Poi, ancor prima che io avessi avuto il tempo di dire
qualcosa si avvicina a me e mi infila la lingua in bocca.
Io mi
divincolo un secondo e protesto ma poi mi lascio andare e corrispondo a
quel sensualissimo bacio leccando a mia volta la sua lingua.
Intanto mio suocero comincia a toccarmi, esplora il mio corpo con le mani freneticamente e lo sento duro contro di me.
Ci
stacchiamo e ci guardiamo. Con lentezza ora, prende ad alzarmi la
minigonna di pelle e mi slaccia il reggicalze facendolo schioccare. Poi
mi fa aprire le gambe e comincia a baciarmi l’interno cosce. Io sono già
in delirio, in fondo farmi mio suocero è sempre stato un mio sogno
segreto, anche se non l’ho mai voluto ammettere nemmeno con me stessa.
Walter
si inoltre ancora di più e infila la sua lingua tra le mie gambe,
aprendomi le labbra della vagina con le dita e strofinandomi il
clitoride con la sua lingua ruvida come il velluto. È fantastico, una
sensazione mai provata. Suo figlio certo non è così bravo. Mi continua a
leccare la figa, senza pietà, e la sua lingua corre velocemente dentro e
fuori di me.
I miei umori mi bagnano tutto, la sua saliva mi cola
tra le gambe, ma io stessa alzo maggiormente e oscenamente la gonna per
offrirgli completamente le mie parti intime. Inizio a gemere incurante
del fatto che siamo in un ascensore del mio palazzo e chiunque potrebbe
sentire. Walter mi sta eccitando in una maniera smisurata e ad un certo
punto, sentendo i suoi piccoli morsettini al clitoride, la sua lingua
che lo divora quasi, allargo le gambe e godo, urlando di piacere fino ad
accasciarmi a terra. Lui si pulisce la bocca prima con la lingua e poi
con la mano e mi guarda intensamente negli occhi spingendo il tasto 6
per far riprendere la corsa all’ascensore. Ci dirigiamo verso le nostre
porte e lui mi dice come in una promessa: “A domani”…. FINE
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